sabato 17 agosto 2013

Accettazione, stereotipi e tatuaggi



Attitude is a little thing that makes a big difference (W. Churchill)


Il tatuaggio è parte di me. Un'unione ormai indissolubile. Tanti diranno, "è la moda", in pochi ne capiranno il valore, profondo, di quello che è prima di tutto, una scelta di vita. 

Tatuaggi e stereotipi? Ancora tanti, troppi. Consiglio una pagina molto interessante: Tattoo acceptance in the workplace, che si occupa appunto di tatuaggio e mondo del lavoro.





Per la cronaca, sono sociologa, insegno all'università e lavoro in televisione (TFM, più precisamente, la televisione dell'artista senegalese di fama internazionale, Youssou'N'Dour) dove conduco due trasmissioni (Seetu Bi e Yeewu Leen). Non ho mai subito discriminazioni rispetto al fatto di essere tatuata, almeno non sul posto di lavoro ma a livello sociale molte ancore le idee categorizzanti che identificano il mondo dei tatuati. La prova è che quando dico che insegno, lo stupore di chi mi sta di fronte è tanto, come se una donna tatuata dovesse essere a prescindere "altro" ma non sicuramente un dottore di ricerca. Come scrisse Voltaire in Maometto ossia il fanatismo, "i pregiudizi, amico, sono il re del volgo".















"Got so many tats. you can't even count 'em up
In the shop ery'week, I can't seem to get enough
My aunt said my skin too clean to mark it up
But I'm a' "ink my whole body, I don't give a motherfuck
" (Wiz Khalifa- Ink My Whole Body)



3 commenti:

  1. Io ho un problema con i tattoos: mi piace guardarli, li apprezzo sugli altri, trovo che (se ben eseguiti!) siano una forma d'arte decorativa, non mi fanno erigere chissà quali mura di pregiudizi, sapendo chè l' essenza di un individuo è radicata nell' interiorità, prima che nell' aspetto esteriore, MA non ce la faccio a farmi tatuare (non solo per la paura del dolore fisco, che pure ha il suo peso). Ora che mio fratello (a me molto vicino) vuole farsi tatuare il petto (alla tenera età di 30 anni suonati), sono in completo sbattimento, ho solo pensieri ansiogeni tipo:"ma ha una così bella pelle, perchè andarla a coprire con tutto quell' inchiostro nero?" "e se perde la sua aria così fine, che esalta la sua bellezza?" "ogni volta che lo vedrò dovrò anche vedere il tatuaggio". ... non so, non riesco a fare pace con il cervello. Mi succedeva così quando credevo che il tattoo dovesse per forza essere fatto solo se portatore di un consistente significato, mi succede così ora che mi è palese il fatto che il tattoo possa essere anche solo una "mera" decorazione del corpo. Mah!

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  2. Sicuramente il tatuaggio è un modo di comunicare qualcosa di sé in modo immediato e visivo, pure agli sconosciuti che passano e ti guardano per strada, quindi esprime anche un desiderio di essere visibile "à n'importe qui", dunque anche un modo per differenziarsi dalla massa(come lo è l'abbigliamento o la capigliatura), forse per questo, questa ancestrale forma estetico-rituale è stata ripresa nella società visuale di massa dove gli occhi contano di più dell'udito, credo sia anche anche un modo per "individualizzarsi", il tentativo di non assomigliare a nessun altro, mentre invece nelle società tribali il tatuaggio era ripetuto e ripetibile, era un linguaggio dentro la comunità. Credo...io non mi farò mai tatuare...credo ci sia una vena di masochismo nel farsi tatuare e anche il tentativo di definirsi una volta per tutte, invece mi credo in continuo cambiamento e divenire...credo. Total respect per i tatuati...

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  3. Il tatuaggio è sicuramente una forma di comunicazione. Lo è sempre stato nel corso della storia e, sicuramente, come dici, è una forma di esibizionismo che indica un carattere spesso egocentrico. Arte, cultura, comunicazione e un pizzico di masochismo (effettivamente è stato dimostrato anche il piacere fisico del farsi tatuare). Concordo anche sul fatto che sia una scelta di definizione di sè importante ed è chiaro che deve essere una scelta razionale e cosciente perché è per la vita. Il punto però è un altro, perché i tatuati sono ancora discriminati? Categorizzazione e stereotipi sono ancora sufficienti come giustificante o forse c'è dell'altro? Perché infastidiscono tanto? Perché ancora oggi una persona tatuata non è degna di fiducia (professionalmente parlando)? Perché questi preconcetti sono così duri a morire?

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